Nella
ricerca di un lavoro la gestione del proprio tempo diventa un
elemento fondamentale, capace di favorire un buon livello di
motivazione facendo fronte con maggiore energia alle frequenti
situazioni frustranti nelle quali si incorra.
Il
progettare la disposizione delle attività da svolgere nell´arco di
una giornata consentirà un controllo costante dei risultati
raggiunti e garantirà una gestione ottimale della propria agenda: si
dovranno stabilire durata e scadenza relative a ciascun impegno
preventivato (telefonate, visite ad uffici ed agenzie per il lavoro,
consultazione di siti internet), si dovrà stabilire un numero di ore
approssimativamente dedicate alla ricerca giorno per giorno, si
dovranno calcolare momenti di "pausa" tra un impegno e
l´altro, in grado di compensare eventuali ritardi nelle attività
precedentemente svolte.
L´abitudine
all´utilizzo del telefono cellulare si trasformerà in un punto di
forza qualora tale strumento venga adoperato ai fini di
un´ottimizzazione delle attività nel tempo. Ciò si tradurrà, ad
esempio, nell´attivazione della segreteria telefonica nei momenti nei
quali sapremo di non poter essere contattati, nell´aver cura di
spegnerlo nel corso di riunioni, colloqui di lavoro o in altre
occasioni che comportino la necessità di non essere interrotti,
nella comunicazione precisa del nostro recapito principale, ad
esempio all´interno del curriculum o nell´ambito della nostra rete di
contatti (potremo scegliere di fornirlo a tutti e di renderci
reperibili indistintamente oppure di trasmetterlo in modo mirato,
qualora la nostra attuale posizione lavorativa richieda una certa
riservatezza).
Il
rimandare, in genere, comporta un aggravamento di situazioni già di
per sé complesse, tuttavia sarà importante l´ascoltarsi e il
comprendere il "tempo corretto" da dedicare alle singole
tappe del nostro percorso (le attività che consideriamo maggiormente
sgradevoli o, comunque, impegnative dovrebbero essere svolte quando
la forma fisica e mentale risulti migliore) relegando a spazi
secondari le cosiddette "urgenze".