Il linguaggio delle emozioni


Quali sono gli elementi del linguaggio non verbale ai quali prestare maggiore attenzione? Ivo, Livorno.
Secondo gli esperti di comunicazione l’importanza del linguaggio non verbale (quella parte della comunicazione che comprende tutti gli aspetti di uno scambio comunicativo che non riguardano il livello puramente semantico del messaggio, ossia il significato letterale delle parole che compongono il messaggio stesso, ma che riguardano il linguaggio del corpo, ossia la comunicazione non parlata tra persone) è notevolissima: si ritiene, infatti, che oltre il cinquanta per cento della comunicazione ne sia determinato e che la comprensione ottimale di un messaggio ne risenta indiscutibilmente.
Quando il rapporto tra contenuti verbali ed espressività corporea risulti armonioso si otterrà il miglior risultato in termini di efficacia comunicativa.
Gli aspetti fondamentali di una simile forma di scambio, controllabile in misura minore rispetto alla “parola” e, per tale ragione, maggiormente rappresentativa dei nostri stati emotivi sono la mimica facciale, la gestualità, la prossemica e la postura.

L’espressione del volto e il sorriso supporteranno il nostro “parlato”, conferendogli una forza e un’incisività che i soli contenuti comunicativi, per quanto interessanti, non riuscirebbero a produrre anche nei confronti dell’interlocutore più attento. La facilitazione di una prima impressione positiva si otterrà, quindi, rendendo immediatamente percepibile la rilevanza di una notizia trasmessa, grazie ad un’espressione del volto e dello sguardo che ne sottolineino le caratteristiche vantaggiose.
I gesti che accompagneranno le parole, poi, oltre al produrre l’effetto di un abbassamento della tensione emotiva tipica di situazioni valutative o di “esposizione” ad un pubblico, grazie ad un incanalamento mirato dell’energia generata dal contesto, contribuiranno alla riduzione delle distanze psicologiche e sociali tra le persone coinvolte nel processo comunicativo.
In termini di distanza spaziale, la “non invasione” del campo altrui risulterà altrettanto essenziale: sarà utile il saper valutare la vicinanza/lontananza che i nostri interlocutori porranno rispetto a noi, al fine di cogliere il loro stato emotivo e l’atteggiamento nei confronti della relazione. Infine, una postura eretta, ma non rigida (braccia morbide lungo i fianchi o posizioni leggermente oblique, da seduti) comunicherà spontaneità e disinvoltura.




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