Come
accade per il mondo del lavoro, in generale, anche il terzo settore
subisce continue trasformazioni offrendo spazi inediti a nuove
professionalità. Non a caso, migliaia di professionisti for profit,
soprattutto nella fascia d´età che va dai 35 ai 55 anni,
ripropongono il loro impegno in qualità di manager o impiegati nel
settore sociale.
Le
prospettive occupazionali, in effetti, risultano svariate e si
percepisce la necessità di figure che giochino ruoli strategici, al
fine di rendere efficienti sistemi di relazioni e progetti complessi.
Le
organizzazioni no profit e le cooperative sociali presentano
caratteristiche peculiari che rendono particolarmente adatte
all´inserimento persone che mostrino passione, competenze e ottime
doti organizzative, capaci di far emergere possibilità retributive e
di crescita personale. Sarà fondamentale, inoltre, il possesso di
una buona dose di auto - imprenditorialità, ovvero la capacità di
concretizzare un progetto a partire da un reale bisogno sociale e
dalle competenze possedute per intervenire a riguardo.
La
ricerca di lavoro rivolta al terzo settore dovrà partire da un
curriculum mirato e in linea con l´esigenza del destinatario
specifico. Dovranno essere illustrati il proprio percorso formativo e
professionale, evidenziando anche esperienze di volontariato (ad
esempio, per la selezione dei propri collaboratori, le ONG "si
fidano di più" di chi ha già fatto esperienze di lavoro
volontario o retribuito sul campo, nei Paesi in via di sviluppo) e la
propria rete di contatti.
Per
chi desideri approfondire le conoscenze inerenti il settore o
ottenere una specializzazione in riferimento a un target di utenti
specifico, sarà fondamentale la scelta di percorsi formativi e di
Enti che presentino un forte radicamento nel sociale e che sviluppino
partnership con soggetti no profit.
La
conoscenza dell´Inglese sarà d´obbligo, anche qualora si lavori in
Italia in progetti locali, per aggiornarsi, scambiare buone
pratiche, lavorare in progetti europei e di cooperazione.