La
laurea in Scienze della Comunicazione è un punto di partenza
importantissimo per il lavoro di comunicatore, ma, dal momento che
all’interno del settore esistono professionalità estremamente
diverse l’una dall’altra, i percorsi formativi possibili e
consigliati possono essere altrettanto vari. Un buon grafico
pubblicitario, ad esempio, potrebbe provenire da un percorso
artistico caratterizzato dalla scelta di un liceo a dalla successiva
iscrizione all’Accademia. Se, invece, l’inclinazione personale è
rivolta al web, nemmeno un tecnico informatico partirebbe
svantaggiato rispetto a questo complesso ambito professionale. La
componente creativa, quella linguistica e quella tecnica sono da
considerarsi parimente importanti e il grado di specializzazione di
un candidato potrà fare la differenza nel contesto della selezione.
Uno
stage presso un’agenzia di comunicazione può essere molto utile
per sperimentare le proprie capacità relazionali, soprattutto nei
confronti di una clientela che è tipicamente abituata a tempi brevi,
idee brillanti ed efficienza nel realizzarle.
Il
mondo della rete, d’altra parte, è caratterizzato da una serie di
strategie e accortezze specifiche di chi “fa il mestiere” le
quali dovranno essere acquisite e fatte proprie attraverso un periodo
di osservazione e studio inerente i siti e le community in grado di
generare un “traffico” elevato.
Anche
una redazione è connotata da tempi e modalità di lavoro peculiari e
sarà importante, per chi si inserisca al suo interno, coglierne le
relazioni, i ritmi, i passaggi di consegna e gli aspetti tecnici del
mestiere.
Proprio
per il fatto che non esiste un profilo standardizzato per il
comunicatore, la pratica del mestiere e l’esperienza dei colleghi
saranno elementi preziosi sul piano creativo e organizzativo.
Anche
i corsi di perfezionamento, successivi alla laurea, possono
contribuire all’acquisizione di strumenti spendibili a livello
pratico, in particolare connessi con le strategie comunicative e con
l’impiego di programmi mirati.